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COLLOCAZIONE DI GHIAIA SUL TERRENO E PERMESSO DI COSTRUIRE PDF Stampa E-mail
sabato 17 novembre 2007
È soggetta al rilascio di permesso di costruire l'attività di posa di un manto di ghiaia, nel caso in cui essa sia collegata ad un mutamento di destinazione d'uso dell'area.

T.A.R. VENETO,sez. II, 16 novembre 2007, n. 3644 (abbreviata):

 

"considerato

che non può condividersi la prima censura con cui i ricorrenti sostengono che l’attività sanzionata era sostanzialmente legittima e poteva svolgersi senza rilascio di provvedimento concessorio. È ben vero che, in passato, il Consiglio di Stato aveva ritenuto che non integra l’ipotesi di trasformazione urbanisticamente rilevante del territorio, soggetta a concessione ex art. 1 della legge n. 10/77, l’inte+rvento materialmente consistente nella mera ripulitura di un terreno parzialmente erboso, con ripristino di una recinzione preesistente e spargimento di ghiaia (CdS, IV, 8.3.1983 n. 103): ma è altresì vero che, sul presupposto interpretativo che l’art. 1 della legge n. 10/77 impone di munirsi di concessione ediconsiderato
che non può condividersi la prima censura con cui i ricorrenti sostengono che l’attività sanzionata era sostanzialmente legittima e poteva svolgersi senza rilascio di provvedimento concessorio. È ben vero che, in passato, il Consiglio di Stato aveva ritenuto che non integra l’ipotesi di trasformazione urbanisticamente rilevante del territorio, soggetta a concessione ex art. 1 della legge n. 10/77, l’inte+rvento materialmente consistente nella mera ripulitura di un terreno parzialmente erboso, con ripristino di una recinzione preesistente e spargimento di ghiaia (CdS, IV, 8.3.1983 n. 103): ma è altresì vero che, sul presupposto interpretativo che l’art. 1 della legge n. 10/77 impone di munirsi di concessione ediconsiderato
lizia per tutte quelle attività consistenti in una modificazione dello stato materiale e della conformazione del suolo per adattarlo ad un impiego diverso da quello che gli è proprio in relazione alla sua condizione naturale ed alla sua qualificazione giuridica (CdS, V, 31.1.2001 n. 343; 20.12.1999 n. 2125; etc.: indirizzo, questo, condiviso anche dalla giurisprudenzlizia per tutte quelle attività consistenti in una modificazione dello stato materiale e della conformazione del suolo per adattarlo ad un impiego diverso da quello che gli è proprio in relazione alla sua condizione naturale ed alla sua qualificazione giuridica (CdS, V, 31.1.2001 n. 343; 20.12.1999 n. 2125; etc.: indirizzo, questo, condiviso anche dalla giurisprudenza penale: cfr. Cass. pen., III, 24.10.1997 n. 10709; IV, 24.7.1997 n. 8520), tale orientamento è stato successivamente rivisto affermandosi la necessità del titolo concessorio allorché lo spargimento di ghiaia su un’area che ne era priva appaia preordinato alla modifica della precedente destinazione d’uso del territorio (cfr., da ultimo, CdS, V, 22.12.2005 n. 7324). Tesi, questa, che, condivisa dal collegio, trova oggi un riscontro testuale nel DPR n. 380/01 – alla stregua di cui deve trovare soluzione il caso in esame -, ove l’art. 3, in materia di definizione degli interventi edilizi, assoggetta a permesso di costruire, ascrivendole al genus delle nuove costruzioni, “la realizzazione di infrastrutture e di nuovi impianti…che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato” (lett. e.3) e “la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all’aperto ove comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato” (lett. e.7)."
Ultimo aggiornamento ( martedì 27 novembre 2007 )
 
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