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Cenno storico sulla commedia “L’Avvocato Veneziano” PDF Stampa E-mail
mercoledì 15 giugno 2011

di IVONE CACCIAVILLANI.

 

Solo qualche cenno d'inquadramento storico sulla vicenda processuale e sul perché il Collega Goldoni sia stato costretto ad ambientarla a Rovigo.

a)                            Nel suo teatro, il Collega era molto ligio alla verosimiglianza delle trame e all'esattezza dei riferimenti anche "esterni".

b)                            Sotto la Serenissima, ben si sa, ogni Terra (ad un di presso le attuali Province) godeva di piena autonomia anche legislativa, anche in materia processuale civile. Solo eccezionalmente la Dominante interveniva sul regime processuale delle Terre, specie per assicurare il -diremmo oggi- "giusto processo". In particolare, con legge (parte) in Senato del 10 marzo 1512, era stato disposto per l'intero Stato da Terra (Rovigo quindi compresa) l'obbligo del difensore di produrre i documenti, di cui intendeva giovarsi nella discussione (sempre solo orale), almeno otto giorni prima dell'udienza; per questo, nella commedia, il difensore fa leggere al Notaro, il nostro cancelliere, il documento di causa tempestivamente depositato in atti.

c)                            Nell'ordinamento processuale della madrepatria, tutti indistintamente i giudici erano collegiali e i collegi molto numerosi (le tre Corti supreme, le Quarantìe, formate da 40 componenti); ambientare la trama a Venezia sarebbe stato problematico per ragioni ... sceniche.

d)                            Rovigo era stata l'ultima Terra a pervenire sotto la sovranità veneziana (1514) e, come sempre accadde, conservò la legislazione precedente (salve le scarse immissione "centrali"); nel caso l'organizzazione processuale del Ducato di Ferrara, che prevedeva per la giustizia civile il Vicario Pretorio, per quella penale il Giudice al Maleficio; ambedue monocratici. Era l'unica Terra a prevedere un giudice monocratico.

Sono solo dati tecnici, che forse aiutano a gustare meglio taluni passaggi della commedia.

 

 
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